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23 NOVEMBRE 2007 - La lingua friulana entra nelle scuole, negli uffici e più in generale nella vita pubblica in Friuli Venezia Giulia. Lo ha deciso lo scorso venerdì 23 novembre il Consiglio regionale, approvando la legge che tutela, promuove e valorizza il friulano.
La norma è stata approvata con i voti favorevoli della maggioranza di Intesa Democratica e della Lega Nord. Contrari essenzialmente Fi, An e Udc. Soddisfatto il presidente della Regione, Riccardo Illy, per il quale "la creatività e la capacità di innovare è in diretta relazione con la diversità linguistica e culturale dei gruppi di persone che se ne occupano. Più alta è la diversità, più alta è la creatività e la capacità di innovare".
La legge garantirà l'insegnamento della lingua friulana per almeno un'ora la settimana - all'interno del 20% che lo Stato assegna all'autonomia degli istituti - nelle scuole dell'infanzia, in quelle primarie e secondarie di primo grado. In quelle secondarie, la programmazione dell'insegnamento della lingua friulana sarà promossa nell'ambito dei progetti di arricchimento dell'offerta formativa.
Ma la "marilenghe" entra anche nella comunicazione pubblica e istituzionale. L'uso del friulano sarà consentito nei rapporti con gli uffici della Regione e degli enti locali. Anche cartelli e insegne nelle sedi di uffici e strutture pubbliche dovranno essere corredati dalla traduzione nella "marilenghe". Così anche la denominazione ufficiale di comuni, frazioni e località, che dovranno essere riportate in friulano. La legge in regione verrà applicata sul territorio di insediamento del gruppo linguistico friulano, come definito dalla legge. Tuttavia, i Comuni che vi rientrano avranno la possibilità di uscire dalla delimitazione, con una deliberazione adottata dal Consiglio comunale con maggioranza superiore ai due terzi, entro due anni dall'entrata in vigore della legge.
Posted on Friday, December 14 @ 12:25:15 CET by dragonot |