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Le lingue di Francia

Anonymous writes "Sintesi tratta da
“Le lingue di Francia” di Francesco Paolo Alexandre Madonna, Carocci editore, 2005.


ALSAZIANO
Escluso dalle “lingue regionali di Francia” incluse nella legge Deixonne, non gode neppure del diritto di insegnamento facoltativo però l’insegnamento facoltativo del tedesco riscuote grande successo e nei corsi di tedesco, di fatto, si insegnano anche “Francone” e “Alemanno” in tutte le loro varietà. Vi sono circa 1.300.000 parlanti, concentrati per lo più nelle aree rurali dell’Alsazia ed in parte della Lorena.

BASCO – EUSKARA.
Esistono circa 60.000 parlanti basco in territorio francese. L’Accademia della Lingua Basca sorta nel 1919 è stata riconosciuta nel 1995 come struttura di pubblica utilità e sta realizzando un altante linguistico e un dizionario.

BRETONE – BREZHONEG.
Si parla ad ovest della linea che va da PAIMPOL a VANNES in tutto il dipartimento di Finistère e in parte di quelli di Morbihan e Côtes d’Armor.
Vi sono 4 dialetti bretoni:
 il Léonais dalla città di Leon vicino a Brest;
 il Trégorois dalla città di Trégor vicina a Lannion;
 il Cornuaillais della Cornovaglia bretone vicina alla città di Quimper;
 il Vannetais della città di Vannes.
I primi tre hanno contribuito a formare una versione unitaria di bretone detto KLT che è usato dai mezzi d’informazione. Esiste un partito indipendentista che si chiama Unione Democratica Bretone UDB nato nel 1966 da precedenti movimenti indipendentisti; esistono inoltre delle scuole associative in cui l’insegnamento è offerto solo ed esclusivamente in bretone, mentre il francese è una delle tante materie insegnate, tali scuole sono chiamate “Diwan” che in bretone significa seme e sono frequentate da 2.700 alunni circa. I parlanti bretoni sono stimati in 240.000, coloro in grado di intendere il bretone 370.000 mila.

CATALANO
Nel dipartimento dei Pirenei Orientali (Roussillon) circa il 50% della popolazione residente si esprime in catalano per un totale di circa 170.000 persone. Anche in questo caso esistono delle scuole associative chiamate “Calandretas”.

CORSO
Esistono due varietà di Corso tra loro facilmente intercomprensibili, il “Supranu” nella parte Nord dell’isola che nella regione di Bastia è influenzato dal Toscano e il “Suttanu” varietà meridionale più conservatrice; queste due varietà son però intercomprensibili.
Simile al Sottanu è il Gallurese, che per quanto sia parlato nel nord della Sardegna in realtà non è una variante del Sardo.
Anche in questo caso circa il 50% della popolazione residente si esprime in Corso per un totale di circa 140.000 persone.

FIAMMINGO OCCIDENTALE.
È una variante di Neederlandese parlato attorno a Dunkerque e Bailleul. L’insegnamento scolastico non ha riscontrato grande successo, mentre sono molto frequentati i corsi di Neederlandese. Non esistono stime precise sul numero dei parlanti che dovrebbe essere compresi tra i 30.000 e i 100.000.

FRANCOPROVENZALE
Originariamente diffuso nella Svizzera Romanda, in alcune valli padane e in Francia nei dipartimenti dell’Alta e Bassa Savoia, dell’Ain, del Rodano, della Loira, dell’Isère, del Jura e della Saône et Loire è a rischio estinzione poiché solo 60.000 persone lo parlano ancora praticante pari all’1% della popolazione del territorio originario. È già completamente scomparso dal territorio svizzero ed è parlato per lo più in Savoia.

LIGURE (PADANO)
Definito dai Francesi “Royasque” è parlato nei paesi di Tende (Tenda), La Brighe (Briga), Saurge, Le Fontan, Breil sur Roya, Piene – Haute, Libre. È una varietà di ligure conservativa rispetto al centro di irradiazione regionale che è Genova.
Anche a Bonifacio in Corsica si parla Ligure dal XII secolo.

OCCITANO
Vi sono circa 2.000.000 di parlanti, in diminuzione, vi sono stati vari tentativi di unificazione linguistica il primo operato da Mistral, poi nel 1935 ad opera di Luis Alibert e nel 1951 ad opera di Robert Lafont. Attualmente l’Occitano è studiato da 68.000 studenti, le “Calandretas” sono frequentate da circa 1.600 studenti. Nel 1945 è stato fondato l’Istituto di Studi Occitanici dichiarato poi associazione nazionale di pubblica utilità.

OIL
I parlanti dei dialetti Oïl (Gallo, Angevino, Normanno, Piccardo, Champenois, Lorenese, Vallone, Franc–Comptois, Orléanais, Berrichon, Borgognone, Borbonese, Tourangeau, Pittavano, Santongese), ovvero dei veri dialetti del Francese, nonostante la sensibile variazione dialettale hanno creato, nel 1982, un movimento unitario di difesa, l’associazione DPLO “Défense et promotion des langues d’Oïl”. Non esistono stime sul numero dei parlanti.

"

Posted on Friday, August 29 @ 11:05:42 CEST by dragonot

 
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